Adolescenza come percorso nevralgico
L’adolescenza costituisce oggi uno snodo di vita nevralgico all’interno del percorso evolutivo dell’uomo. Il termine “adolescenza” deriva dal latino “ad-olesco” ed indica un “andare verso”, un “incominciare a crescere”. L’adolescenza è il periodo di transizione tra la fanciullezza e l’età adulta, è l’età laboratorio di tutta la vita e si configura come un percorso, segnato da numerosi eventi critici più che come una fase unitaria. Come fenomeno naturale l’adolescenza è sempre esistita, ma dal punto di vista culturale è una “pratica recente”. L’adolescenza diventa il momento della “seconda opportunità” per riscattare l’infanzia; è il periodo in cui ogni adolescente deve inevitabilmente confrontarsi anche con le difficoltà della sua nuova solitudine; solitudine di questa seconda nascita a se stesso, in quanto essere unico a cui spetta il compito di occuparsi di sé, di costruirsi come adulto con gli strumenti di un patrimonio ereditario imposto dalla natura e dai genitori.

L’adolescenza è un viaggio in cui i pericoli ai quali si va incontro hanno lo stesso peso della posta in gioco, non si può non essere colpiti dalla regolarità con cui le società, per molto tempo si sono preoccupate di inquadrare con cura questo percorso, come se intuissero quanto queste fasi di cambiamento, di oscillazione, di instabilità comportino in termini di possibile apertura e di potenziale pericolo per la trasmissione della cultura. Oggi, la nostra società, porta sui propri giovani uno sguardo assai ambiguo: non si parla di loro che in termini di rischio e minaccia. Abbiamo forse paura dei nostri adolescenti? È “l’eccesso di speranza” che caratterizza questa fase della vita e che si contrappone all’ “eccesso di esperienza”, tipico della maturità, a spaventare la società ed in particolar modo gli adulti, i genitori, gli insegnanti, gli educatori.
L’adolescenza è dunque pienezza e totalità, compimento verso il proprio essere più autentico. Per vivere gli adolescenti hanno bisogno che gli adulti sappiano stare al loro posto e imporre, come è necessario e naturale, il loro sostegno, il loro accompagnamento, la loro autorità. Ma più di ogni altra cosa hanno bisogno che quegli stessi adulti attestino, con la loro esistenza, che la vita ha interesse in sé, indipendentemente dai fallimenti, dalle sofferenze e dalle inevitabili delusioni. È questa la prima prevenzione, nonché la motivazione più efficace per infondere in un adolescente la voglia di prendersi cura di sé.
Dott.ssa Gloria Aragno Psicologa, iscritta all’Albo degli Psicologi della Liguria (Sez. A, n. 2817) con formazione specialistica in ambito criminologico-forense. Specializzanda in Psicoterapia Psicoanalitica dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta. Terapeuta EMDR II Livello. Psicodiagnosta Rorschach R-PAS. Docente in Scienze Umane| Albenga (SV) | 3297863109 – aragno@ordinepsicologiliguria.it | Questo sito utilizza i cookie per migliorare la navigazione. Privacy Policy qui | 2021